Il 2019 si è concluso positivamente per il mercato immobiliare di Bergamo e provincia, con una buona spinta delle compravendite e prezzi finalmente in lieve ripresa. La battuta d’arresto determinata dalle misure restrittive anti COVID-19 ha certamene interrotto tale tendenza, ma riteniamo che nel medio termine il mercato immobiliare possa recuperare il terreno perduto nella prima parte del 2020, ripartendo esattamente da dove aveva interrotto la propria spinta propulsiva.
Considerato ciò, val sicuramente la pena dare uno sguardo ai dati emersi dalle ultime statistiche regionali pubblicate pochi giorni fa dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, a chiusura di un anno che ha suggellato la crescita del mattone bergamasco.
Al fine di esporre con i consueti valori aggiunti informativi il proprio patrimonio statistico, l’OMI ha suddiviso l’area provinciale bergamasca in 9 macroaree:
Ognuna delle macroaree è stata ritenuta sufficientemente omogenea dall’Agenzia delle Entrate per caratteristiche morfologiche e socio-economiche.
Ciò premesso, è interessante notare come tutte le macroaree sopra individuate dall’OMI abbiano chiuso il 2019 con un incremento nel volume delle transazioni notarili, con range di apprezzabile eterogeneità.
Il dato complessivo della provincia di Bergamo riferisce infatti di compravendite in aumento dell’8,6% nel 2019, con un minimo del + 1,8% in Valle Imagna, e un picco del + 16,5% a Bergamo, dove peraltro le transazioni notarili hanno un peso sostanzialmente limitato sul resto della provincia (inferiore al 14%).
Molto positivo è stato anche lo spunto nelle macroaree Val Brembana (+ 16,3%) e Collinare Val Calepio (+ 16,1%), mentre la macroarea con il maggior numero delle transazioni è quella della Bassa, con 3.187 operazioni (il 23,6% del totale), davanti alla Cintura Città con 2.308 operazioni (il 17,1% del totale).
Le buone notizie sembrano altresì riguardare anche le quotazioni immobiliari, che nel territorio provinciale hanno confermato una buona tenuta praticamente ovunque, e un dato complessivo in sviluppo dello 0,2% a 1.212 euro al metro quadro. Intuibilmente, la macroarea con la maggiore prestigiosità è quella del capoluogo, con quotazione media pari a 1.772 euro al metro quadro.
Soffermandoci proprio sui valori immobiliari medi di Bergamo, notiamo come l’area con i maggiori prezzi si confermi essere quella contraddistinta dall’OMI nella zona B6 (CITTA’ ALTA E COLLI), con 3.125 euro al metro quadro, davanti a quella D6 (COLLI, SAN VIGILIO) con 2.825 euro al metro quadro. Di contro, le quotazioni più basse, e il maggiore risparmio, possono essere trovate nelle zone E2 (CELADINA) con 1.322 euro al metro quadro, C9 (CANOVINE VIA SAN BERNARDINO BASSA, VIA CARNOVALI) con 1.275 euro al metro quadro e E3 (BOCCALEONE, CAMPAGNOLA) con 1.262 euro al metro quadro.
Si noti infine come la zona OMI con il maggior numero di transazioni notarili sia stata quella C6 (B.GO PALAZZO, CIMITERO) con 138 operazioni, davanti alla zona E2 (CELADINA) con 131 operazioni.